18.9.08

Nip/Tuck: due puntate per me posson bastare


Da Lunedì scorso, ovviamente su Italia1, sono tornati Sean e Christian. Lasciata Miami per una nuova vita a Los Angeles, la ripartenza dei due si rivela un bluff già al secondo episodio, quando tornano in scena i "vecchi" personaggi Julia e Matt. La novità è allora limitata alla difficile sfida per i due dottori, le cui credenzialità sono irrilevanti nel mondo dell'apparenza di Hollywood, di affermarsi in uno scenario completamente nuovo e sconosciuto.
Nip/Tuck
rimane uno show che fa del ritmo e del continuo susseguirsi di shock la sua bellezza.
Difficile però giudicare positivamente questa quinta stagione senza fantasia.
Lo spettacolo, rispetto alle quattro stagioni precedenti che mi avevano appassionato tantissimo, è meno thriller e più soap-opera in puro stile ReteQuattro. Lo show si rivela, come al solito, ironico, volgare, tremendamente diretto e sessocentrico; in questa quinta stagione, infatti, il sesso non è più un mezzo per i nostri personaggi, ma è il fine, rendendo la serie nel complesso più povera e limitata. Ciò è talmente vero che risulta difficile distinguere quelle che sono realistiche perversioni umane dalle semplici pagliacciate inventate e portate in scena.
Le quattro stagioni precedenti, rappresentando un susseguirsi di persone vuote alla continua ricerca della felicità attraverso la bellezza e la finzione, obbligavano lo spettatore ad interrogarsi:"Nip/Tuck è solo una farsa colossale, oppure rappresenta un mondo nemmeno così distante dal nostro?".
La quinta stagione, invece, non stimola nulla.
L'umanità in scena è in larga parte grottesca, ma la regia patinata e pruriginosa crea una spiacevole ambiguità tra caricatura e apologia. I creatori hanno finito le idee e si ripetono continuamente. Per fortuna che la sesta stagione sarà anche l'ultima.

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